Consorzi di produzione asparagi in Italia

Consorzi di produzione degli asparagi in Italia

L’Italia vanta importanti marchi DOP e IGP riguardo il settore degli asparagi, specie in Veneto. Vogliamo allora approfondire i Consorzi di produzione degli asparagi in Italia e nel Veneto in particolare, per apprezzarne e valorizzarne meglio storia e specificità.

Asparago Bianco e Asparago Verde di Badoere IGP

L’ “Asparago di Badoere” I.G.P. è coltivato tra le province di Padova, Treviso e Venezia, più precisamente nei seguenti comuni: Piombino Dese e Trebaseleghe per Padova; Casale sul Sile, Casier, Istrana, Mogliano Veneto, Morgano, Paese, Preganziol, Quinto di Treviso, Resana, Treviso, Vedelago e Zero Branco in provincia di Treviso; Scorze’ per Venezia. Sono 18 i produttori certificati, per circa 14 ettari coltivati su un territorio interessato di 100 ettari. La produzione dal 2014 al 2019 è passata a produrre da 214 a 800 quintali l’anno.

All’interno di questo zona gli asparagi sono prodotti esclusivamente «nei terreni sciolti, profondi, a tessitura da moderatamente grossolana a media, scarsamente calcarei in superficie, a reazione da subalcalina a neutra e drenaggio da buono a medio, con possibile accumulo di carbonato di calcio in profondità (caranto)». Sono queste caratteristiche che permettono la rapida crescita dell’ortaggio, scarsa fibrosità del turione e il colore lucente. Sia l’asparago bianco sia quello verde di Badoere sono stati riconosciuti come prodotti I.G.P nel 2010, ma mentre il primo «non si presenta acido e salato ma tenero al palato e privo di qualsivoglia fibrosità», il secondo ha un sapore più forte ed “erbaceo”, «con un aroma fruttato».

Asparago verde e asparago bianco
Foto dei mazzi di asparagi di Bassano biologici

Fonte immagine VeroVeneto.it

Asparago Bianco di Bassano DOP

Tra i consorzi di produzione degli asparagi in Italia merita una particolare menzione quello dell’asparago bianco di Bassano, istituito nel 2006. Registrato come D.O.P nel 2007, l’asparago bianco di Bassano viene coltivato esclusivamente in provincia di Vicenza. I comuni interessati sono: Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Mussolente, Pove del Grappa, Romano D’Ezzelino, Rosa’, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Marostica. Gli operatori sono quasi 60, per una produzione che si aggira attorno i 600 quintali (con una punta di 900 quintali nel 2016) su circa 14 ettari di terreno.

Il marchio di riconoscimento sui mazzi riporta il nome del produttore e i giorni di raccolta e confezionamento del prodotto. I turioni devono essere completamente bianchi, «ben formati, dritti, interi con apice serrato, teneri e non legnosi». Aspetto e odore poi, devono essere freschi, senza sapori estranei. Tra le caratteristiche «la sezione alla base deve essere il più possibile netta e perpendicolare all’asse longitudinale». Infine, «il calibro vede un diametro centrale minimo di 11 mm e una lunghezza tra i 18 e i 22 cm.»

Gli asparagi idonei nello specifico hanno «un pH compreso fra 5,5 e 7,5». Inoltre, «la profondità dei solchi deve mantenersi intorno ai 15-20 cm e l’orientamento consigliato è quello nord-sud, secondo l’andamento dominante dei venti dell’area della Valsugana». Il periodo di raccolta tradizionalmente cade tra le festività di San Giuseppe (19 marzo) e Sant’Antonio da Padova (13 giugno). Per ulteriori informazioni visita anche la seguente pagina.

Consorzio Asparago bianco di Cimadolmo

Il Consorzio Asparago Bianco di Cimadolmo I.G.P. nasce il 09/05/2000 per tutelare e valorizzare è questo pregiato ortaggio della specie Asparagus officinalis, primo in Europa con marchio I.G.P. L’Asparago Bianco di Cimadolmo I.G.P. è prodotto nei seguenti comuni del trevigiano: Cimadolmo, Breda di Piave, Fontanelle, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, San Polo di Piave, Santa Lucia di Piave, Vazzola. Sono circa 26 i produttori certificati, per un’area coltivata che si attesta attorno i 12 ettari e 7 mila quintali di Asparago Bianco di Cimadolmo IGP prodotto.

I terreni di produzione, influenzati dalla presenza del Piave, sono «sabbioso-limosi di origine alluvionale, permeabili e accuratamente drenati». L’impianto si esegue tra marzo e aprile, secondo precisi cicli e procedimenti, per ottenere un asparago perfettamente bianco, tenero, delicato e dolciastro, esente da fibrosità. La presenza sul mercato è limitato ai mesi di aprile e maggio.

L’Asparago Bianco di Cimadolmo I.G.P «è ricco di elementi nutritivi fondamentali come calcio, fosforo, magnesio e potassio, vitamine, tra cui la C, la riboflavina e l’acido folico. È povero di calorie e di carboidrati ed ha un alto contenuto di proteine».

Asparago bianco di Cimadolmo IGP

Consorzio di Valorizzazione Asparago di Verona

Con sede a Verona, questo Consorzio nasce dalla volontà di valorizzare la produzione dell’asparago, unendo «una trentina di soci singoli più una cooperativa di settanta produttori». I comuni coinvolti sono quelli di Arcole, Zevio, Belfiore e Cologna Veneta. Inoltre, si segnala l’asparago di Mambrotta e di Rivoli, «coltivato unitamente nelle colline moreniche di Rivoli Veronese. La sua produzione è molto limitata. Il colore lo contraddistingue dalle altre varietà ed è dovuto alla sua posizione in profondità nel terreno, lontano dalla luce.

Asparago Bianco di Marola di Torri di Quartesolo (VI)

Coltivato dalla famiglia Branco a partire dagli anni ’60, in un territorio bonificato e ricco di acqua, si presenta tenero, croccante e assai dolce. La produzione coinvolge circa 4 ettari e ha visto il riconoscimento da parte del comune con la sigla “Marola De.Co” (Denominazione Comunale).

Altre varietà e consorzi di produzione degli asparagi in Italia

Asparago bianco del Friuli Venezia Giulia

Uscendo dalla nostra regione si incontrano altri consorzi di produzione degli asparagi in Italia, oltre a marchi registrati. Il primo che citiamo è l’”Asparago bianco del Friuli Venezia Giulia DOP”,  coltivato secondo un preciso disciplinare: «non oltre i 300 metri s.l.m. ed esclusivamente su terreni sciolti alluvionali o morenici». Solo queste caratteristiche pedologiche e di altitudine permettono di «garantire l’ottenimento di turioni rispondenti alle caratteristiche definite dal disciplinare».

Gli appezzamenti friulani inoltre, non devono presentare «ciottoli e pietre in superficie; meno del 5% di ghiaia grossolana; classi tessiturali, secondo la classificazione USDA, sabbiosa, sabbiosa-franca, franco-sabbiosa, franca, franco-limosa».

La raccolta avviene tra aprile e maggio, periodo ottimale per caratteristiche termiche, affinché il turione cresca di ottima qualità e senza fibrosità, secondo tecniche agronomiche fortemente legate alla tradizione.

 

Asparago di Cantello IGP

Quello dell’asparago di Cantello I.G.P è un particolare caso di inghippo burocratico. Dopo anni di lavoro per ottenere l’importante certificazione nel 2016, proprio nel 2020, anno della crisi del covid, questa è stata bloccata (almeno fino al 2022), per il disciplinare eccessivamente restrittivo. I produttori coinvolti sono una decina, mentre il terreno di produzione è limitato a pochi ettari a Cantello, provincia di Varese, per una produzione che si aggira sui 500 quintali. La produzione sta continuando, ma ad oggi gli asparagi non possono fregiarsi del certificato I.G.P.

Ad ogni modo la coltivazione di questo asparago bianco «deve essere effettuata in pieno campo. I terreni destinati a questa coltura sono franco-sabbiosi e vengono accuratamente preparati ai fini dell’impianto con una lavorazione profonda 30-60 cm. La messa a dimora delle piantine o “zampe” deve essere effettuata in solchi profondi dai 20 ai 30 cm disposti in file distanti tra loro almeno 2 m. Nel mese di marzo si procede con la rincalzatura o “baulatura” delle piante di asparago. L’operazione viene effettuata con una macchina che, passando a scavalco tra le fila, crea un cumulo di terreno, coperto successivamente con un telo nero, che mantiene le piante al riparo dal sole.

Questo metodo di coltivazione serve a mantenere l’asparago perfettamente bianco…». La raccolta va da fine marzo fino a giugno e il prodotto finale è un turione con lunghezza massima di 22cm. Il gusto è particolarmente delicato, tanto da essere apprezzato anche crudo.

 

Consorzio di tutela Asparago Verde di Altedo IGP

Il consorzio nasce nel 2003 non solo con l’intento di valorizzare questo asparago, che unisce il sapore più intenso del gambo a quello più dolciastro del germoglio, ma anche di aumentarne la produzione. L’area di produzione dell’Asparago Verde di Altedo I.G.P si estende «tra la via Emilia in provincia di Bologna, la costa adriatica ed il Po in provincia di Ferrara». Gli operatori coinvolti sono poco più di dieci, per un totale di 42 ettari a coltura. Il prodotto finale, documentato sin dal XIII sec., è un asparago lungo tra i 17 e 27cm, con diametro minimo di 3mm.

l sapore intenso del gambo e quello dolciastro del germoglio sono unici; l’Asparago è indicato sia per primi piatti sfiziosi in abbinata con gamberi o seppie, sia come contorno leggero

Soprattutto nei primissimi anni di raccolta le tempistiche sono molto ristrette e precise per non rovinare la pianta, che per ogni ettaro permette di ottenere al massimo 10 tonnellate di asparago/asparagina. Infine, «la data di raccolta non si deve protrarre oltre il 20 giugno.»

 

Consorzio Asparago Sovrano Verde (Sicilia)

Questo consorzio fa parte della rete di valorizzazione “Valore Sicilia” e ha sede nella splendida cornice di Piazza Armerina, in provincia di Enna. Costituito nel 2013, il consorzio punta a tutelare e valorizzare (anche con sagre ed eventi) «l’asparago prodotto dalle 13 aziende agricole collocate nelle province limitrofe».

L’asparago sovrano presenta caratteristiche organolettico specifiche e ottime qualità. Grazie al particolare clima e al territorio collinare arido, presenta un sapore «delicato ma allo stesso tempo sapido ed armonioso». La produzione va da fine gennaio a fine maggio e guarda all’utilizzo di tecniche «colturali a basso impatto ambientale secondo i principi della lotta integrata e della buona pratica agricola, regolato dal rispetto del disciplinare di produzione».

La produzione si concentra su asparagi di varietà «Extra, Prima, Seconda, asparagina ed asparagi punte». Queste varietà hanno tutte «lunghezza massima di 25 cm ed una colorazione verde per oltre i 3/4 della lunghezza ed un apice ben serrato».

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